Tommaso
Giacopini
Dodici metri di apertura alare
Dodici metri di apertura alare è nato come progetto di scrittura nel 2021 all'interno del percorso di Luminanza - Reattore per la drammaturgia svizzera di lingua italiana.
Dodici metri di apertura alare (spettacolo teatrale)
“Tu te lo immagini un continente che si separa? Cioè uno pensa che ci sono cose nella vita che sono come sono e non cambiano e poi si scopre che i continenti si separano si frantumano tipo bicchieri sul pavimento guardami me guardati tu che schifo che fai che pena che faccio che continenti frantumati l'avresti mai detto?”
Sofia
Regia: Tommaso Giacopini (CH)
Mentore di regia: Alan Alpenfelt (CH)
Con: Alice Redini (I) e Tommaso Giacopini (CH)
Sound Design: Tommaso Giacopini (CH)
Scenografia e costumi: Renáta Giacopini
Luci: Theo Bernardi (CH)
Traduzione in tedesco: Gerhard Gluck
La caduta del meteorite
La scrittura di Dodici metri di apertura alare nasce da un percorso di formazione nell'ambito della scrittura teatrale intrapreso dall'autore e regista Tommaso Giacopini nel 2021 (Luminanza – Reattore per la drammaturgia contemporanea della Svizzera Italiana).
Fin da bambino sono affascinato dalle creature estinte. Ho sempre trovato sconcertante come la natura abbia potuto generare creature tanto mastodontiche quanto i dinosauri per poi vederle fallire e morire con la precaria fragilità propria di ogni vita terrestre.
Negli anni ho imparato a fare i conti io stesso con l'irrimediabile finitezza delle cose, con le piccole e grandi estinzioni che l'avere un corpo e una coscienza comporta. Si vive gravitando tra due forze polarizzanti: Creazione e Distruzione. E tra queste è sospesa come ad un sottile filo la brevissima esperienza umana, a sua volta suddivisa in altre Creazioni, in altre Distruzioni.
Si dice che sia stato un meteorite a porre fine all'epoca dei grandi dinosauri. Un sasso dal cielo. Un sasso di 40 chilometri di diametro, certo, ma un sasso rimane. Tre quarti delle specie viventi soppresse, uccise, estinte. E poi la vita ha ricominciato. La vita ricomincia sempre, pare.
Ho cercato con Dodici metri di apertura alare di riflettere i violenti moti del macro-mondo delle ere geologiche nel micro-mondo di una giovane donna e del suo compagno, Sofia e Leonardo. Ho preso i personaggi e ci ho fatto schiantare due grossi meteoriti nel mezzo. Il primo meteorite è la morte improvvisa della madre di lei, il secondo è la pressoché simultanea scoperta dell'essere incinta. In seguito come autore mi sono limitato a osservare e narrare le poche ore successive allo schianto.
Dalla pièce emergono temi quali l'identità, la famiglia, la maternità, il perpetuo ripetersi di schemi famigliari complessi fino alla presa di coscienza e la liberazione che ne consegue. La maternità è un tema che è stato trattato in lungo e in largo, in questa opera voglio invece dare voce alla figlità. Posso oggi affermare che la mia ricerca è stata quella di tentare di redarre una sorta di manifesto della genetica della felicità.
Tournée
10 ottobre 2021: LETTURA, Teatro Foce, Lugano (CH)
20 novembre 2021: LETTURA, Theater Basel, Basilea (CH)
13 febbraio 2022: LETTURA, Museo d'Arte di Mendrisio, Mendrisio (CH)
24 marzo 2023: PREMIÈRE, Stagione LAC, Teatro Foce, Lugano (CH)
25 marzo 2023: Stagione LAC, Teatro Foce, Lugano (CH)
27 aprile 2023: Theater Winkelwiese, Zurigo (CH)
28 aprile 2023: Theater Winkelwiese, Zurigo (CH)
Autunno 2023: tournée tra Svizzera e Italia
Sponsor e finanziamenti
Lo spettacolo è stato realizzato grazie al prezioso sostegno di:
Cantone Ticino
Città di Lugano
Città di Mendrisio
Fondazione Ernst Göhner
Percento Culturale Migros Ticino